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Per il progetto Controllo ci siamo concentrati sul tema del controllo dell’ansia e della paura. L’ansia e la paura sono emozioni comuni e fondamentali: ci rendono consapevoli di situazioni spiacevoli e allarmanti e ci guidano a individuare il comportamento più utile per difenderci dai pericoli o per convincerci a fuggire. A partire da questo, abbiamo discusso tra di noi su quali fossero le cose che ci mettono ansia, scegliendone una ciascuno e ragionando insieme sui modi possibili di rappresentarla, o meglio di evocarla. Per la realizzazione abbiamo preso spunto dai lavori di autori come Thomas Demand, Paolo Ventura e altri, tra i quali in particolare abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Teresa Giannico, la quale realizza attraverso la fusione di fotografia, pittura e disegno dei diorami che, raccontano interni surreali o normalissimi: scrivanie, tappeti, sedie, statue e animali compongono stanze dell’inconscio sospese in un eterno presente. Teresa Giannico, che ringraziamo, ci ha spiegato le sue tecniche e ci ha dato numerosi utili consigli sulla realizzazione delle fotografie, che prevedendo la costruzione di semplici diorami o teatrini hanno dunque dovuto essere immaginate in dettaglio prima della realizzazione.

Gianluca Giarrusso: nel cercare di raffigurare la paura verso l’autorità femminile impersonificata dalla maestra d’italiano, ho costruito una semplice struttura che ricordasse un’aula vuota con una serie di stampe incorniciate raffiguranti mia madre, che mi riportano a momenti piacevoli che mi potevano rincuorare nella fase di passaggio (transfer) madre-maestra. È una fuga dalla realtà che è anche una fuga nei ricordi.

 

Raia Strandzhalieva: questa stanza tenta di ricreare una grande sensazione di vuoto e le difficoltà con i disordini alimentari. Ho costruito una cucina spoglia e povera e una sala da pranzo vuota e chiusa, dove sono presenti solo tre piccole fotografie che richiamano aspri ricordi ormai lontani. Le due stanze sono immerse nel buio, tagliato da una lama di luce che passa attraverso le tende di una finestra; vedo questa luce come una timida volontà di scoprire il mondo esterno e di cercare una via d’uscita dalla sensazione di perenne isolamento.

Alex Magni: ho rappresentato la fobia verso la figura del ragno, ho costruito una struttura che rappresenta una sorta di “Wunderkammer”, una camera delle meraviglie dove si tenevano oggetti insoliti, in questo caso però dedicata alla figura del ragno. Nella realizzazione della stanza sono andato alla ricerca di vari oggetti e riferimenti che richiamassero la simbologia del ragno sia da un punto di vista positivo che negativo, anche ironico, in modo da attenuarne la valenza ansiogena. 

 

STEP 1: SCHIZZI INIZIALI

STEP 2: RICERCA IMMAGINI ED ELABORAZIONE

STEP 3: MONTAGGIO DELLA STANZA